Assistere un familiare con handicap grave ai sensi della Legge 104 dà diritto a diverse agevolazioni, come la possibilità di godere di 3 giorni al mese di permessi retribuiti e di 2 anni di congedo indennizzato. Dal punto di vista previdenziale, escluso il riconoscimento dei contributi figurativi per la pensione relativi a queste assenze dal lavoro, i vantaggi non sono molti. A partire dal 2017 è possibile, per i cosiddetti caregiver (coloro che assistono un familiare convivente entro il 1° grado disabile grave), ricevere l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato, con un minimo di 63 anni di età e di 30 anni di contributi.
Quindi, ad oggi, la possibilità di anticipare la pensione, per chi assiste un familiare beneficiario della Legge 104, si riduce ai soli caregiver che possono ottenere l’Ape social.
Tutto potrebbe cambiare, però, nel caso in cui venga accolta la cosiddetta controriforma Fornero: si tratta della proposta unificata presentata dai sindacati (Cgil, Cisl e Uil) al Governo, per consentire l’accesso anticipato alla pensione.
La controriforma Fornero prevede, in particolare, 4 anni di contributi in più per chi assiste un familiare disabile grave, in modo che il lavoratore possa ricevere la pensione anticipata 4 anni prima, o possa ottenere la pensione di vecchiaia con soli 16 anni di contributi.
Ma procediamo per ordine e vediamo quando sarà possibile, nel dettaglio, l’accesso anticipato alla pensione per i beneficiari della Legge 104.
La proposta dei sindacati riconosce un anno di contributi in più ogni 5 anni di assistenzaa un familiare disabile, sino a un massimo di 4 anni. In buona sostanza, chi assiste un familiare disabile da almeno 20 anni avrebbe il diritto di ottenere la pensione anticipata:
- con 38 anni e 10 mesi di contributi effettivi, se uomo;
- con 37 anni e 10 mesi di contributi effettivi, se donna.
La pensione di vecchiaia potrebbe invece essere ottenuta con 16 anni di contributi anziché 20.
I requisiti per ottenere la maggiorazione sono:
- assistere un familiare entro il 2°grado convivente, portatore di handicap grave ai sensi della Legge 104;
- in alternativa, assistere il coniuge portatore di handicap grave ai sensi della Legge 104;
- in alternativa, assistere l’unito civilmente portatore di handicap grave ai sensi della Legge 104.
La platea dei beneficiari della maggiorazione sarebbe dunque più ampia rispetto a quella dei caregiver che possono ottenere l’Ape sociale.
Ricordiamo, a questo proposito, quali sono i requisiti per ottenere l’Ape sociale per i cosiddetti caregiver, cioè per coloro che assistono un familiare disabile ai sensi della Legge 104.
Può ottenere l’Ape sociale in qualità di caregiver, nel dettaglio, chi possiede i seguenti requisiti:
- assiste un familiare di 1° grado convivente (oppure il coniuge o l’unito civilmente), da almeno 6 mesi alla data della domanda, portatore di handicap grave ai sensi della Legge 104;
- ha compiuto i 63 anni di età;
- gli risultano accreditati almeno 30 anni di contributi in una delle gestioni facenti capo all’Inps (fondo pensione lavoratori dipendenti, Gestione separata, Gestione artigiani e commercianti, Inpdap, etc).
La proposta unitaria dei sindacati vorrebbe comunque ridurre il requisito contributivo sino a un massimo di 3 anni (quindi a 27 anni anziché 30) per le caregiver con figli: in particolare, lo sconto contributivo dovrebbe ammontare a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di tre.
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